domenica 14 gennaio 2018

Capitolo 23: Sette minuti dopo la mezzanotte

I libri hanno sempre avuto una grande responsabilità: quella di raccontare. E nel farlo, si sono trovati spesso a quel bivio che separa la verità dal sogno. Cosa fare? Regalare una magia, ammorbidendo le forme, eliminando le schegge? Annacquare il grado alcolico, che avrebbe dato alla testa? Ricoprire la dura realtà col soffice manto della parola scelta con cura, nascondere il reale brutto dell'esistenza con la bellezza della letteratura? Oppure scegliere la verità, fatta di spine, sassi appuntiti affrontati a piedi nudi e silenzi glaciali che strappano la vita dalle ossa? Molti libri scelgono il sogno, anche nel raccontare qualcosa di duro, di sgradevole, perché, in fondo, perché fare del male non necessario?
Questi libri offrono un gesto d'amore contro l'incandescenza del reale. E per questo li amiamo. Esistono però anche quei pochi libri coraggiosi che, invece, scelgono un altro tipo di amore, un amore meno materno, meno protettivo, un amore che non vela. Scelgono di dire la verità e di accompagnarci per mano in questo percorso spesso dolorosissimo. E per questo li amiamo altrettanto. Sette minuti dopo la mezzanotte, di Patrick Ness e Siobhan Dowd, sceglie questa difficile strada, accompagnandoci nella storia di Conor, un ragazzino di 13 anni che riceve la visita di un mostro ogni notte, sette minuti dopo la mezzanotte, durante un momento difficile della sua vita, in cui è tormentato da un incubo ricorrente, iniziato in concomitanza con le cure mediche della madre, e incastrato in una realtà che, più che cadere a pezzi, si è cristallizzata, come se vi fosse colata sopra della resina, sospendendo tutto, anche il fiato. E' in questo tempo - non tempo, che colloca nel mondo ma lasciando sempre ad un passo da esso, che trasforma in fantasmi che nessuno vuole vedere perché recano incisi su di loro la notizia dello scheletro, della paura e del dolore inconsolabile, è in questo tempo fuori dal tempo che si muove il mostro-tasso, dall'alito che odora di terriccio e dal corpo di rami intrecciati. Il mostro albero si muove per parlare con Conor, per raccontargli tre racconti e per accompagnarlo lungo la strada della verità, che non distingue mai in modo netto il buono e il cattivo, il giusto e lo sbagliato. La verità confonde, a volte sembra un inganno, perché è la coesistenza degli opposti, è il sollievo nel dolore e il dolore per il sollievo. E' l'indicibile anche a noi stessi che incontra il dicibile. La verità è un mostro che prende le fattezze di un albero medicinale. E' un controsenso che ha perfettamente senso. La verità, ci insegna il libro, è ineludibile, va attraversata, rivelata e perdonata, anche se stritola il cuore. Non fa sconti e non si può edulcorare.
Per questo motivo, Sette minuti dopo la mezzanotte è un libro coraggioso, che sceglie di togliere il velo e mostrare il nudo della verità, una storia che strappa il cuore pezzo a pezzo, che "insegue, preda e morde", che scioglie in singhiozzi incontrollabili, strazia le carni e ti chiede di restare anche quando vorresti distogliere lo sguardo. Eppure fa tutto questo senza accanirsi, senza il gusto per il facile sentimentalismo, con sensibilità, onesta sincerità e un linguaggio semplice e chiaro, che non ti inchioda mai alla pagina, sequestrandoti. Ti da' sempre la scelta: tenerti ad una rispettosa distanza protettiva o tuffartici interamente, lasciandoti sopraffare, tenendo duro fino alla fine, piangendo tutte le lacrime, e arrivando all'ultima pagina scosso e tremante, perché quello che leggerai saprai essere vero, anche se vissuto da personaggi di carta e inchiostro. Sette minuti dopo la mezzanotte ti mostra lo scheletro, lo stesso scheletro che i compagni e gli insegnanti di Conor non riescono a guardare, mentre gli si attacca sulla pelle, relegandolo nell'invisibilità, fuori dal tempo. E anche in questo caso, come davanti ad ogni personaggio che popola questo piccolissimo romanzo, l'autore non giudica mai, perché in fondo, è la verità, e la verità non si può giudicare. Esiste e basta. A completare un'opera splendida, troviamo le bellissime illustrazioni di Jim Kay, terrificanti e ammalianti, un reticolo avviluppante di linee bianche, nere e grigie, che sembrano disegnate d'impulso, rabbiose, nervose, ruvide nelle tavole rappresentanti il mostro e le storie che racconta, e che contrastano in modo netto e deciso con la fredda linearità e piattezza delle forme che rappresentano il quotidiano, dai tratti elementari e quasi bidimensionali, che non fanno altro che sottolineare questo scollamento inevitabile di Conor dal mondo che lo circonda. Sette minuti dopo la mezzanotte quindi si rivela un connubio perfetto tra immagine e testo, tra dentro e fuori, un gioiello che non ha paura di parlare. E' l'attraversamento del dolore, che però non si propone solo di raccontarlo, ma di curare con l'unica medicina possibile: la verità. E' la verità che permette di lasciare andare, di cicatrizzare le ferite, di dare speranza. E' la verità, per quanto dolorosa, straziante, terribile, che rende liberi. 
Duille


"- Hai detto che sei un albero curativo - disse Conor. 
  - Bene, ho bisogno che tu curi!- 
  E' quello che farò, disse il mostro. " (p.157)

2 commenti:

  1. Premessa: avevo già scritto quasi tutto il commento, che era anche piuttosto lungo, ero quasi giunta a mettere il punto finale ed è saltata la luce (c'è un po' di maltempo qui da me) ed ovviamente si è spento il computer e addio commento. Argh! Ora ci riprovo dal telefono, nulla dovrebbe andare storto, ma se trovi una sfilza di parole poco inerenti al contesto non è colpa mia, è il correttore automatico che è stupido. Veniamo a noi.

    Che bella la tua recensione, così piena di emozione! In particolar modo mi è piaciuto ciò che hai scritto all'inizio, e quant'è vero che a volte abbiamo solo bisogno di qualcuno che "ci dica la verità prendendoci per mano". Personalmente preferirei questo tutta la vita piuttosto che una bugia edulcorata o la verità nuda e cruda sparata in faccia senza tatto. È proprio per questo che esistono la sensibilità e le vie di mezzo, giusto? Per quanto riguarda il libro, ne sento parlare sempre e solo bene, ed ecco da parte tua l'ennesima conferma. Direi che dovrei inserirlo tra le priorità, invece di continuare ad aspettare che mi cada tra le mani dal cielo (= trovarmelo davanti a pochi euro quando vado per bancarelle o librerie dell'usato).

    Cambiando argomento, son venuta anche a risponderti riguardo il "mi piacerebbe farci una chiacchierata perché sento che potremmo piacerci molto" (e ti chiedo scusa se non c'entra nulla col post T_T). Credo di averlo spifferato spesso da quando ci siamo virtualmente conosciute, ma la sensazione è super reciproca! Questo per me è un periodo particolare, ricco di cambiamenti interni ed esterni in cui sto imparando molto, e se ti chiedi che cosa accidenti c'entra questo, ti assicuro che c'entra, perché tempo fa avrei pensato "no beh ma ti pare, adesso se chiedo così in maniera sfacciata a Duille un contatto personale mi prenderà per una pazza, mica si fa così...". E invece oggi di queste paranoie non c'è traccia, anzi, penso solo che visto che il Signor Internet ci provvede di infinite possibilità per conoscerci meglio sarebbe davvero un peccato non approfittarne :)
    Tra i social uso solamente Instagram, dove mi trovi come "tantononimporta". Altrimenti se mi lasci un indirizzo e-mail posso scriverti lì per cominciare!
    Sperando di non aver commesso gestì troppo avventati, di esser sembrata una stalker e averti spaventata a morte, ti mando un abbraccio e attendo tue nuove.

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    1. Mia cara Julia, intanto tanta stima per te e per la perseveranza davvero invidiabile che hai dimostrato nel riscrivere interamente il commento. Io penso che avrei prima dovuto raccogliere i pezzettini di cervello sopravvissuti all'esplosione a fungo atomico della mia testa. Ed ora che abbiamo fatto le dovute premesse, ti consiglio caldamente Sette minuti dopo la mezzanotte, soprattutto se ti piacciono questo genere di romanzi che ti arrivano al cuore come un treno senza però accanirsi. Io l'ho trovato emozionante, come hai puntualmente sottolineato tu, e parlarne è stato difficile, come sempre quando si parla di cose belle. Inoltre ci tenevo particolarmente a non spoilerare niente della trama (anche se non è tanto la trama il punto centrale del romanzo) perché non volevo negare a nessuno l'impatto che questo romanzo offre, quindi ho girato un po' intorno ad alcuni temi che sono evidenti nel libro. In ogni caso, se e quando lo leggerai, munisciti di fazzoletti. TANTI fazzoletti!

      Ed ora andiamo un attimo off topic perché ti volevo dire che sono FELICISSIMA di poter chiacchierare con te in privato. Ho cercato in passato qualche indirizzo mail sul tuo blog, ma non ne avevo trovati e ti ho anche cercata su facebook (della serie "parli di stalking ad una stalker" :P), ma non ti ho trovata neanche lì (ed ora capisco perché. ^_^ ). Anche io, come te, non volevo sembrare invadente o spaventarti, quindi alla fine, in preda ad un altro momento fandom, ho lanciato questo amo nella speranza che ti andasse di raccoglierlo. E per fortuna l'hai fatto! Tutto questo per dire che non mi hai spaventata a morte, sei ben lontana dal sembrarmi una stalker e benvenuto a questo gesto avventato! <3 P.s. ti ho già aggiunta su Instagram (il mio account è blueberry_luna)...ti scriverò al più presto! ;) Smuack

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Eccomi! Sono una scrittrice in erba, divoratrice di libri, sognatrice professionista e ansiosa sociale multicorazzata. Ho la fissa dei ricordi, la testa fin troppo tra le nuvole, interessi disordinati, un amore impossibile per gli alberi e una passione al limite del ridicolo per le serie tv. Ah, e le presentazioni non sono proprio il mio forte. Si vede?

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